Arriviamo così al 1881.
La prima domenica di maggio di quell’anno la Compagnia del SS. Sacramento, insieme al parroco Don Vincenzo Margaritoni, si riunì e stabilì di ampliare la vecchia chiesa, ormai insufficiente per la popolazione in continuo aumento (550 paesani), e perché deteriorata nelle strutture dal tempo.
La perizia dei lavori affidata all’Ing. Giovanni Mencarelli, redatta nel 1884, preventivava una spesa di L. 11.500.
I fondi per la sua costruzione furono così reperiti:
- Alla data della riunioneera a disposizione,quale avanzo della Compagnia e delle Priorate, la somma di L. 2500, fruttifere al 5%;
- Dalla vendita di alcuni beni della Compagnia: L. 4022,93;
- Il contributo del parroco e dei parrocchiani, che si erano autotassati per lo spazio di quattro anni, procurarono altre L. 2000;
- Le Prioratestabilirono di stare in economia nella celebrazione delle rispettive feste per lo spazio di quattro anni: ciò procurò la somma di L. 1000.
Altri contributi poi pervennero da Bianchi, da Coli e da un’offerta “delle donne e delle giovinette del paese”.
In più, si sperava in un sussidio del Papa (che allora era Leone XIII, già Arcivescovo di Perugia)e dell’Economato Regio.
I Meniconie degli Oddi (proprietari rispettivamentea la Torricella e a Montefreddo) avrebberofronito il materiale da fornace.
Per i trasporti si sarebbero avute notevolifacilitazioni;m entre i muratori di Bagnaia si impegnavanoa lavorare ciascuno una settimana gratuitamente.
I lavori in terracotta furono affidati alla fabbrica Biscarini-Angeletti.