Storia della Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo

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0309

309 a.C.

309 a.C.

Nel periodo etrusco-romano, intorno al 309 a.C. ci fu il primo scontro d’armi. Il colle di Bagnaia era un punto strategico perché dalla cima si poteva vedere tutta la cam­pagna circostante, ma l’impero romano aveva un’armata più forte militarmente e sconfisse gli etruschi.

1258

XIII – XIV secolo

XIII – XIV secolo

Il comune di Perugia nel 1258 fa un cen­simento e Bagnaia, che a quel tempo era solo una piccola comunità, viene citata come villa Camanius Bagnarie. Quattro anni dopo (1268) venne menzionata come villa del contado di Porta Susanna. Verso la fine del XII secolo venne eretta la for­tificazione e visto che non ci sono docu­menti che attestino un aiuto del comune, fu la comunità a dare le risorse per la sua costruzione.

Per difendere l’abitato fu costruita una cinta muraria intorno alla metà del ‘300; Bagnaia era ormai diventata Castrum. Fuori dalle mura vi era un fossato e per accedere al catello si poteva passare dall’unica via d’accesso tramite un ponte di legno retraibile. La cinta muraria ha la forma di un quadrato e agli angoli vi era­no le quattro torri.

Nel 1365 a Bagnaia ci fu un’altra batta­glia tra perugini ed inglesi. Il condottiero Anichino prese Bagnaia quindi i perugini accorsero per combattere e vinsero.

Agli inizi del ‘400 il castello venne assedia­to da Braccio Fortebraccio da Montone.

1363

Prime fonti storiche

Prime fonti storiche

Sull’origine della Parrocchia di Sant’Andrea apostolo in Bagnaia si sa con certezza che esisteva già nel 1363, dal momento che si conosce il nome del vicario-curato di quell’anno, don Mattioli di Paoluccio.

Le prime notizie della chiesa parrocchiale si fanno risalire al principio del secolo XIV, quando il paese era chiamato Borgo di Sant’Andrea e la Parrocchia apparteneva all’Abbazia o Prepositura pomposiana, come testimonia l’antico catasto conservato nell’archivio del Monastero di San Pietro dei monaci cassinensi.

A lungo la chiesa fu contesa tra il vicino Monastero olivetano di Montemorcino e la Pomposa e, soltanto con una bolla di Pio II, fu approvata l’unificazione a Montemorcino con l’obbligo, però, di pagare un canone alla Pomposa.

Nella Parrocchia hanno funzionato, nel corso degli anni, società caritative come l’Opera del pane di Sant’Antonio, la Società per la festa della Madonna del buon consiglio, la Società per la festa di Santa Rita da Cascia, la Società per la festa della Madonna delle Divine Grazie.

1463

Chiesa contesa

Per lungo tempo la chiesa fu contesa tra il vicino Monastero olivetano di Montemorcino e l’abbazia di Pomposa e soltanto con una bolla di Pio II, della metà del sec. XV, fu approvata l’unificazione a Montemorcino, con l’obbligo, però, di pagare un canone a Pomposa.

Anche nel 1463 questa chiesa di S. Andrea di Bagnaia, come soggetta al Priorato di S. Maria del Castello di S. Mariano, fu visitata da D. Bartolo, Vicario della Pomposa.

Nell’anno 1500 formò questa chiesa il catasto particolare  dei suoi terreni nel libro intitolato: Civium Rusticorum, Ecclesiarum et Hospitalium P.B. fol. 110 (A. Mariotti – Territorio di Perugia – Porta Eburnea).

1763

XVIII secolo

Dalla Visita Pastorale compiuta dal Vescovo Amadei nel 1763, sappiamo che in essa vi erano 5 altari: il maggiore dedicato al Divino Apostolo Andrea e poi l’altare consacrato alla Madonna del Rosario, curato dalla Confraternita del SS. Sacramento; l’altare di S. Bernardino da Siena, al quale erano addetti alcuni questuanti, eletti dal parroco; l’altare dedicato a S. Antonio da Padova, di diretto della nobile famiglia degli Oddi; ed infine l’altare consacrato alle Anime Purganti. In tale Visita Pastorale viene pure detto che nei giorni di festa in questa chiesa, nel temo di quaresima e nei venerdì  del mese di marzo, veniva un predicatore scelto dal Vescovo per annunziare la parola di Dio alla popolazione.

1881

1881: una nuova chiesa

1881: una nuova chiesa

Arriviamo così al 1881.

La prima domenica di maggio di quell’anno la Compagnia del SS. Sacramento, insieme al parroco Don Vincenzo Margaritoni, si riunì e stabilì di ampliare la vecchia chiesa, ormai insufficiente per la popolazione in continuo aumento (550 paesani), e perché deteriorata nelle strutture dal tempo.

La perizia dei lavori affidata all’Ing. Giovanni Mencarelli, redatta nel 1884, preventivava una spesa di L. 11.500.

I fondi per la sua costruzione furono così reperiti:

  • Alla data della riunioneera a disposizione,quale avanzo della Compagnia e delle Priorate, la somma di L. 2500, fruttifere al 5%;
  • Dalla vendita di alcuni beni della Compagnia: L. 4022,93;
  • Il contributo del parroco e dei parrocchiani, che si erano autotassati per lo spazio di quattro anni, procurarono altre L. 2000;
  • Le Prioratestabilirono di stare in economia nella celebrazione delle rispettive feste per lo spazio di quattro anni: ciò procurò la somma di L. 1000.

Altri  contributi poi pervennero da Bianchi, da Coli e da un’offerta “delle donne e delle giovinette del paese”.

In più, si sperava in un sussidio del Papa (che allora era Leone XIII, già Arcivescovo di Perugia)e dell’Economato Regio.

I Meniconie degli Oddi (proprietari rispettivamentea la Torricella e a Montefreddo) avrebberofronito il materiale da fornace.

Per i trasporti si sarebbero avute notevolifacilitazioni;m entre i muratori di Bagnaia si impegnavanoa lavorare ciascuno una settimana gratuitamente.

I lavori in terracotta furono affidati alla fabbrica Biscarini-Angeletti.

1884

Inizio dei lavori della nuova chiesa

Inizio dei lavori della nuova chiesa

Il complesso dei lavori ebbe inizio nel 1884.

Per prima cosa fu demolita la casa del parroco, che fu ricostruita sullo stesso luogo, ingrandita di due nuove stanze, ricavate dalla sopraelevazione della sacrestia.

Nel maggio 1886 iniziarono i lavori di demolizione della vecchia chiesa, che vennepure ricostruita sullo stesso luogo.

Non era ancora completata, che nel marzo 1887 il parroco Don Vincenzo Margaritoni chiese al Vescovo Mons. Federico Foschi di officiarla perché la popolazione, troppo numerosa, trovava disagio nell’assistere alle funzioni celebrate perla circostanza nell’Oratorio della Madonna delle Grazie (attuale salone parrocchiale).

1887

Terminata la nuova chiesa

Terminata la nuova chiesa

Durante i lavori, il parroco Margaritoni fu costretto a superare notevoli difficoltà provocate, sia da alcuni parrocchiani, le cui critiche erano giunte all’orecchio del Vescovo, sia dalla Pretura, che non permettevala vendita di alcuni fondi di proprietà della Confraternita del SS. Sacramento, ed infine da una malattia, protrattasi per circa un anno, che colpì lo stesso parroco. Nonostante tutto la chiesa fu portata a termine.

L’ingegnere Mencarelli si occupa di organizzare la costruzione della nuova chiesa che sorgerà al posto dell’antico edificio. I lavori si svolgono dal 1887 al 1889. Il campanile è distaccato dalla chiesa e si erge su una delle quattro antiche torri del castello di Bagnaia.

La nuova chiesa venne ricostruita più lunga e più larga della precedente. E’ di sobrio stile classicheggiante. All’interno dli altari sono tre: l’altare maggiore e i due laterali, dedicati uno alla Madonna e uno a Gesù Crocifisso[1]. Ad una sola nacata, con tre campate ed un abside semicircolare, coperta di volte, sostenute da archia a tutto sesto. La lunghezza della nave è di m. 16,80, la larghezza di m. 10,20, il presbiterio lungo m. 4,15, il coro m. 3,55. Per tutto il perimetro della chiesa, addossati alle pareti, vi sono 20 pilastri, sormontati da capitelli in stucco, di buona lavorazione, che sostengono un cornicione, che gira tutto l’interno della chiesa. Nell’orchestra, a forma circolare, delimitata da una ringhiera in ghisa, nel dietro dell’abside, sorgeva un organo rimesso a nuovo dal cav. Nicola Morettini. Fu costruito pure un pulpito, sopraelevato a forma di terrazzo, con una porta d’ingresso dalla casa canonica.

La volta fu dipinta in azzurro stellato, mentre le pareti furono dipinte a damasco e le colonne con i classici scanelli. Il tutto opera di Coriolano Mazzerioli.

All’esterno, la facciata, intonacata e tinteggiata, fu dotata di un timpano con riquadratura in terracotta; al centro della facciata un rosone, pure in terracotta, e, sopra la porta, una lunetta, che, più tardi, porterà raffigurata l’immagine dell’Apostolo Andrea.

Terminati i lavori avanzarono, cosa rara, dei denari, che servirono poi all’acquisto di oggetti utili all’arredamento della stessa chiesa e per l’installazione di una calamita sul campanile.

Conosciuta la cosa, Mons. Foschi lodò parroco e parrocchiani, sia per il sopravanzo, sia per come era stato impiegato; anzi, approfittando della circostanza, li lodò pure per il contributo che non avevano mancato di dare per il giubileo del 1887, nonostante fossero nelle grandi spese della costruzione della chiesa.

[1] Il Crocifisso, adonta delle molte verniciature, rivela la sua origine cinquecentesca, di spontanea quanto rude fattura e sincerità d’espressione. Fu donato dal Canonico Eustachio Vignaroli l’anno 1878.

1889

24 Novembre 1889: consacrazione nuova chiesa

24 Novembre 1889: consacrazione nuova chiesa

Fu consacrata il 24 novembre 1889 dall’arcivescovo Federico Foschi. Era l’anno 1889 quando la chiesa fu benedetta solennemente da Mons. Foschi. L’avvenimento lo riportiamo così com’è narrato dal giornale del tempo “Il Paese”, uscito in data 30 novembre 1889:

«A S. Andrea di Bagnaia la domenica 24 corrente fu per quel buon popolo una bella e veramentelieta giornata per l’apertura della nuova chiesa parrocchiale. Alle 8 antimeridiane giunse Mons. Arcivescovo accolto fuori dal Castello dal parroco locale con altri sacerdoti e dal concerto musicale di S. Martino in Colle, che gli andò incontro per rendergli onore e lo accompagnò alla casa del parroco. Sua Eccellenza fece la solenne benedizione di rito, e la funzione riuscì decorosissima per la presenza di molti sacerdoti e di chierici e di assai numeroso popolo. Terminata la benedizione Monsignore celebrò la S. Messa, quindi amministrò il sacramento della Cresima a circa 70 fra fanciulli e fanciulle ed assistette  alla Messa cantata con musiche eseguite dai cantori della Cappella della Metropolitana di Perugia. In Missarum Solemnia fece un breve ma opportunissimo discorso il Lett. Min. Oss. Padre Innocenzo Zoboli, il quale nelle ore pomeridiane fece l’erezione delle Stazioni della Via Crucis, ed in ultimo Mons. Arcivescovo intonò il Te Deum ed impartì la benedizione col Venerabile. Meritano veramente elogio il parroco ed i parrocchiani per la premura, energia, ed accorgimento con cui hanno incominciata e portata a termine si bell’opera e si deve sincera riconoscenza ai proprietari principali della parrocchia e dei dintorni che vi hanno concorso con le loro contribuzioni.

E’ inutile poi dire che quanto su questa festa hanno riferito “L’Unione Liberale” di Perugia ed il “Messaggero” di Roma è per lo meno esagerato in parte, in parte falso di pianta. Falso che al pranzo si facessero brindisi al Papa-Re, non furono fatti brindisi a nessuno. Falso che il parroco di Bagnaia è Don Domenico Beribattioli. Falso che il concerto musicale accompagnasse Mons. Arcivescovo, nel partire, all’inno garibaldino.»

Quando la chiesa fu benedetta, gli altari laterali non erano stati ancora terminati; si poterono ammirate, nelle belle terracotte della fabbrica Biscarini-Angeletti, solo nel 1892. Fu allora che, sopra l’altare dedicato a Gesù Crocifisso, venne aperta una nicchia rettangolare in cui venne collocato il bellissimo simulacro, e decorata con una pittura raffigurante la Madonna Addolorata, S. Giovanni Evangelista e una veduta di Gerusalemme, opera del pittore S. Galimberti[1]. Fu pure dotata di una bella cornice dorata, che sosteneva un vetro di copertura. Una tenda rossa, sormontata da una croce, serviva a coprire il Crocifisso, quando non era esposto ai fedeli.

[1] S. Galimberti era il nipote del Nunzio Apostolico di Vienna, Mons. Luigi Galimberti, era stato allievo del pittore Annibale Brugnoli.

1953

Lavori di manutenzione

La chiesa nel corso degli anni ha subito riparazioni equalche modifica.

In occasione delle feste venticinquennali del 1953 fu completamente ritinteggiata, tolta la vecchia tinta a damasco, le pareti furono colorate atinta calsa color avana, le colonne e gli archi in grigio, azzurra la volta,  senza stelle. In occasione delle feste furonofatte anche quattronicchie per i santi, scavate nelle colonne della chiesa. Fu rifatto intorno all’altare maggiore un nuovo pavimento in mattonelle di cemento.

1958

Crollo sull’altare e lavori di ricostruzione

Crollo sull’altare e lavori di ricostruzione

La notte del 13 febbraio 1958, alle 22:30, si spezzava uno dei due travi (infradiciatosi forse per un’infiltrazione d’acqua piovana, mai avvertita), che formava la raggera di sostegno al tetto della chiesa sopra l’abside, schiantandosi lungo il muro esterno. Il trave, cadendo proprio nella parte più bassa della volta, la sollevava, demolendola. Crollò distruggendo il sottostante altare maggiore in terracotta, colpendo gravemente l’orchestra e lo stesso organo: fu il fragore e l’effetto di un bombardamento. Un vero disastro.

Il parroco Don Adriano Fressoia, dopo lunghe peripezie, riuscì ad interessare il Genio Civile di Perugia che stanziò la somma di Lire 2.000.000 per la ricostruzione: di cui L. 1.300.000 per la volta e il tetto della chiesa e L. 700.000 per l’organo. I lavori, eseguiti nei mesi di aprile e maggio del 1959, furono appaltati dal Genio Civile alla ditta F.lli Castellini di Bagnaia.

Doveva esser ricostruito anche l’altare. Fu incaricato del disegno l’architetto Gina Baldracchini di Perugia. Fu ricostruito in marmo botticino di Vicenza e dato in lavorazione alle Industrie di Marmi Vicentini. Fu montato per intero da Ilvano Castellini di Bagnaia. L’interno del tabernacolo fu rivestito in ottone dorato a fuoco, mentre la porticina fu fatta in argento, laminata d’oro, su disegno della stessa Gina Baldracchini, sul davanti riporta, in bassorilievo, la figura del Cristo. La lavorazione del tutto fu affidata alla ditta Pagliai di Firenze. La spesa dell’altare ammontò a oltre L. 700.000, sostenuta in gran parte dalla popolazione di Bagnaia. Il nuovo altare fu impiantato circa cm. 40 in avanti, rispetto a quello precedente, per dare possibilità di sistemare, sul dietro, la consolle del nuovo organo. Lo stesso presbiterio a tale scopo fu prolungato in avanti di circa cm. 30. Fu demolito anche il pulpito che, dopo la scomparsa dell’orchestra, non faceva più simmetria e anche perché, dopo l’avvento degli altoparlanti, non era più adoperato. La statua di S. Andrea Apostolo, che prima era posta in una nicchia sul dietro dell’abside, fu collocata dove si trova attualmente, sostenuta da un artistico supporto di legno, appositamente disegnato dalla Baldracchini ed eseguito da Decio Castellini, venne pure levigato il pavimento in mattoni dell’interno della chiesa.

Il 24 maggio Mons. Pietro Parente, Arcivescovo di Perugia, consacrò il nuovo altare di fronte ad un numerosissimo popolo amministrando pure il sacramento della Cresima. Il giorno seguente, 25 maggio, celebrandosi l’annuale festa a Gesù Crocifisso, l’altare  fu officiato per la prima volta con la S. Messa dell’Arciprete della Cattedrale di Perugia, Mons. Fabio Italiani.

1960

Nuovo organo

Nuovo organo

Il 1 agosto 1960 iniziarono i lavori di ricostruzione del nuovo organo elettrico della ditta Giustozzi di Foligno. Finanziato in parte dal Genio Civile, le restanti spese furono sostenute dalle offerte della popolazione di Bagnaia. In tutto furono spese L. 1.000.000. La soletta si sostegno al sommiere dell’organo, posto nell’abside, al di sopra della porta d’ingresso in sacrestia, fu donata dall’impresa edile F.lli Castellini di Bagnaia. Fu benedetto dall’Arcivescovo di Perugia Mons. Raffaele Baratta il 28 agosto dello stesso anno ed inaugurato per la festa a Gesù Crocifisso, posposta appositamente in tale data. Per la circostanza fu eseguita, a tre voci, la Messa “in Honorem Beati Caroli” del Perosi, cantata dalla schola cantorum del seminario di Perugia, diretta dal maestro Don Pietro Squartini.

1969

1969: terremoto

1969: terremoto

L’11 agosto 1969, circa le ore 16, alcune scosse di terremoto fortunatamente di breve intensità, procurarono lesioni di scarsa entità ad alcune abitazioni del paese. Il Sindaco di Perugia, per sospette lesioni alla stessa chiesa, ne ordinava la chiusura per alcune settimane. Nel frattempo le funzioni religiose furono accolte di nuovo dall’antico Oratorio di S. Maria delle Grazie pur già ridotto a salone-teatro parrocchiale.

Infine, in preparazione alle attuali feste venticinquennali, altri lavori si sono aggiunti ai precedenti.

1975

Riammodernamento liturgico

Riammodernamento liturgico

Per le rinnovate regole liturgiche, che contemplano la celebrazione della S. Messa in modo che il sacerdote sia rivolto verso il popolo, è stato necessario nel marzo-aprile del 1975 prolungare il primo gradino dell’altare così da creare un basamento più ampio per accogliere un nuovo altare, costruito in legno di noce, sempre su disegno della Baldracchini e su lavorazione di Decio Castellini. L’altare è stato donato dal canonico Gualtiero Castellini, mentre l’opera muraria è stata eseguita e donata da Ilvano Castellini.

1977

Tinteggiamento e manutenzione della Chiesa

Tinteggiamento e manutenzione della Chiesa

Nel mese di settembre del 1977 dalla Ditta Casci-Sorci di Magione è stata tinteggiata di nuovo tutta la chiesa. E’ stato dato un nuovo azzurro alla volta, un bianco-grigio alle colonne e agli archi, un colore giallognolo alle pareti. Gli archi e le colonne erano prima riquadrati con delle fasce dalla tinta chiara; tali fasceora sono state tolte per dare più risalto all’altezza della chiesa. Lo zoccolo, prima dipinto fino alla sommità della base delle colonne, ora è stato abbassato e costruito in legno. L’opera di montaggio è stata data gratuitamente dai falegnami del luogo: Federico Covarelli, Decio Castellini, Gildo Barluzzi e Luciano Patalacci. La spesa La spesa per il legno è stata di L. 180.000; per la tinteggiatura L. 1.300.000. La stessa ditta Casci-Sorci  ha ritinteggiato poi la facciata della chiesa e lavati i mattoni delle colonne e della base, una volta verniciati in rosso. Per questo lavoro si sono spese L. 300.000. E’ stato rinnovato  l’impianto elettrico e per la prima volta illuminata la volta della chiesa dalla ditta Piergiovanni Corrrado di Castel del Piano per una spesa di 600.000. Gratuitamente è stato ripulito e messo al nuovo dai ragazzi della parrocchia Luca Covarelli e Armando Caponi il grande lampadario di centro.

E’ stato tolto il vetro e la tenda rossa che copriva l’immagine di Gesù Crocifisso; modificata edilluminata l’urna. Sono stati ridotti gli altari laterali in terracotta (lavoro di Ilvano Castellini) e di nuovo ritoccati nella tinta e nell’oro. E’ stato rinnovato con un bel velluto rosso il drappeggio facentefunzione di bussola alla porta laterale della chiesa (dono delle donne di Bagnaia – L. 200.000). Sono state acquistate n. 14 panche in paggio di Slavonia e n.10 seggiole dalla ditta Fabio Spinelli per la somma di L. 1.400.000. L’antico pavimento in mattoni è stato tinteggiato in rosso. La lunetta sovrastante la porta esterna della chiesa è stata fregiata di un nuovo affresco con l’immagine di S. Andrea Apostolo – opera del sacerdote Nello Palloni – il precedente era del pittore Don Guerriero Giappesi. E’ stata rifatta in travertino la gradinata antistante la chiesa per una spesa di L.  350.000. In sacrestia è stato rifatto un nuovo pavimento in legno sovrapposto a quello precedente in laterizi.

2017

“Sentenza” di inagibilità

“Sentenza” di inagibilità

Con l’ingresso del nuovo parroco, don Simone Pascarosa, viene approfondita la situazione di criticità post-sisma dell’Ottobre 2016 aggravatasi con terremoti locali successivi. Il 30 novembre 2017 (festa liturgica del nostro patrono Sant’Andrea) arriva la visita degli addetti della Protezione Civile e dei Beni Culturali, che sancisce la “agibilità con provvedimenti”: tiranti in facciata, verifica approfondita delle volte in foglio previa pulizia con rimozione materiale per verificare se le lesioni interessano la struttura.

In attesa dell’arrivo del provvedimento di inagibilità, il 6 novembre, giorno precedente all’inizio della festa paesana del “Natale a Bagnaia”, vengono rinvenuti in chiesa nella zona del coro dei calcinacci. Visti gli imminenti festeggiamenti per la festa dell’immacolata concezione, che avrebbero riempito la chiesa nei giorni successivi, il parroco decide, in via preventiva, di chiudere la chiesa, con grande rammarico e sgomento dei parrocchiani.

In attesa del provvedimento di inagibilità viene dato alla ditta Palomba di procedere allo svuotamento delle volte, che vengono trovate effettivamente piene dei detriti del periodo della costruzione della chiesa.

Tutte le celebrazioni vengono spostate nell’Oratorio di Santa Maria delle Grazie (da tutti ormai conosciuto come “il teatro”), che però richiede dei lavori di ristrutturazione per accogliere dignitosamente la comunità.

2018

Ordinanza di inagibilità

Ordinanza di inagibilità

Arriva l’ordinanza di inagibilità in data 12 Gennaio 2018 e si inizia a progettare la ristrutturazione dell’Oratorio di Santa Maria delle Grazie. La concomitanza con le benedizioni pasquali permise di sensibilizzare i parrocchiani sulla necessità dei lavori e sulla richiesta di contributi per i lavori che partono già a febbraio. Contemporaneamente vengono avviati i controlli strutturali sulla chiesa con la consulenza del Geom. Valiero Seghetta e dell’Architetto Claudio Castellini. Martedì 6 Febbraio viene svolta un’assemblea con tutti i cittadini per presentare lo stato della chiesa e il progetto di ristrutturazione dell’Oratorio. I lavori di ristrutturazione procedono spediti col contributo di diversi professionisti e di uomini volenterosi che tutti i giorni si dedicano al lavoro sull’oratorio.

Domenica 20 Maggio vengono inaugurati i locali dell’Oratorio di Santa Maria delle Grazie alla presenza del Vescovo Ausiliare Mons. Paolo Giulietti, nel giorno di Pentecoste e Festa del Crocifisso a Bagnaia (spostata per l’occasione in questa data).

Nello stesso periodo iniziano i lavori di rilievo e progettazione per i lavori di consolidamento della chiesa parrocchiale.

2018

Oggi

Ad oggi la progettazione del consolidamento della Chiesa è in fase avanzata. La parrocchia è in attesa di presentare il progetto alla Conferenza Episcopale Italiana per la richiesta di fondi con i quali finanziare i lavori di consolidamento che saranno significativi sia come intervento, sia come impiego economico.